sabato 23 maggio 2015

L'Arte Romana - Parte 3

Le Tecniche costruttive 
Si costruiscono molte opere architettoniche e molte sono le novità in proposito: l'arco, la volta a botte e i materiali impiegati. L'arco, invenzione degli Etruschi, è la forma-base dell'architettura romana: lo troviamo, per esempio, nei monumenti trionfali, nei teatri, negli acquedotti, negli edifici che circondano il foro o nelle ampie esedre delle basiliche.
I materiali impiegati sono il travertino, il tufo, malta e pietre, non il prezioso blocco di marmo utilizzato dai Greci. Ne deriva una tecnica costruttiva, grazie alla leggerezza e allo tempo stesso alla resistenza dei materiali impiegati, che permette di raggiungere notevoli altezze. Si pensi ad esempio al Colosseo alto ben 50 metri.
Si distinguono 4 tipi diversi di muratura (selezionare i link per visualizzare le immagini):

 Opus incertum


 Opus caementicium


 Opus reticulatum


 Opus latericium


L' Arte Romana-Parte 2



Cronologia dinastica
La civiltà romana ha origini antichissime. Secondo la legenda la città è nata nel 753 a. C., ma da scavi archeologici risulta che l'Aventino era già abitato dal X sec a.C circa. All'inizio Roma era formata solo da Pagi, piccoli villaggi sparsi sui colli, ma a partire dai provvedimenti di risanamento delle zone paludose e delle condizioni igieniche in cui versava la popolazione, il  De Urba Agenda di Cesare, vero e proprio piano regolatore nato per risolvere i problemi legati all'affollamento delle città, tutti gli imperatori vollero lasciare una prova visibile del proprio potere sul volto di Roma e si costruirono numerose opere architettoniche.

Partendo da questa osservazione, possiamo individuare le principali opere architettoniche (e scultoree) seguendo una cronologia storica:
la Roma della Repubblica dal 506 a.C -al I sec. a. C. (Silla e Cesare)
la Roma Imperiale di Augusto 27 a. C. e la dinastia Giulio-Claudia (Nerone) 68 d.C.
la Roma dei Flavi  (Vespasiano, Tito e Domiziano) 69-96 d.C.
la Roma degli Adottivi (Traiano, Adriano Antonio Pio, Marco Aurelio e Commodo) 96-192 d.C. 
Roma al tempo di Costantino (306-337)

Selezione delle opere architettoniche e scultoree
Silla: Tabularium (80 a.C)
Cesare: Basilica Julia (46 a.C)
Augusto: Il Foro (14 a.C), il Tempio di Marte Ultore, il Mausoleo (27 a.C.-128 d.C), il Teatro Marcello, l'Ara Pacis (13-9 a.C), l'Augusto di Prima Porta (12-8 a.C).
Nerone: la Domus Aurea (I sec. d.C.)
Vespasiano, Tito: il Colosseo (80 d.C.), l'Arco di Tito (81 d.C.)
Traiano: la Colonna Traiana, il Foro (II sec.)
Adriano: il Pantheon (130-140)
Antonio Pio: la Colonna di Antonio Pio (rilievi, 161)
Marco Aurelio: la Colona Aureliana (180-192), la Statua Equestre di Marco Aurelio (161-180), Le Mura (272 circa)
Costantino: Arco di Costantino (312-315), Colosso di Barletta (IV secolo)





L'Arte Romana - Parte 1


L'artista racconta le gesta degli imperatori romani

Roma punta al potere politico, all'espansione e alla conquista: l'arte non occupa un posto di rilievo perchè potrebbe distrarre il cittadino, che è anzitutto un soldato, dai suoi doveri civili e politici. Tuttavia i fori, le piazze e le strade sono adorni di sculture ellenistiche: l'arte è reperto bellico, testimonianza del potere di Roma, documento della patria storia ed è anche Instrumentum Regni perché educa il popolo ai grandi valori civili e morali: così come i banchetti e le danze affrescate sulle pareti delle tombe etrusche avevano lo scopo di illustrare le vicende della vita terrena affinchè il defunto non le dimenticasse e continuasse a vivere, le vicende degli eserciti e degli imperatori romani sono scolpite e illustrate per essere tramandate ai posteri. I contenuti etici, civili e morali, la grandezza di Roma, sono il messaggio che l'artista deve cogliere e trasmettere, perciò egli non sicura di rendere verosomigliante ciò che gli è stato tramandato verbalmente. Ad esempio nel rilievo dell'Arco di Tito, monumento che celebra la conquista di Gerusalemme, è raffigurato l'ingresso del corteo romano nella città conquistata: la narrazione è un fatto vero che non ha bisogno di essere verosimile. L'artista racconta quello che sa, non ciò che ha visto.